Racconta la tua storia da precario

Racconta la tua esperienza di precariato, l'effetto che ha la condizione precaria sulla tua vita. Scrivi cosa accade ora che non c'è neanche un posto precario. Manda una e-mail all'indirizzo: precariscuolacatania@gmail.com

La carriera del "gambero"

Mi chiamo V. La R. , a soli 19 anni sono diventata Maestra tramite Concorso superato a Brescia negli anni settanta.
Ho successivamente conseguito a Catania due idoneità all’insegnamento e, in più, ho seguito tantissimi corsi di perfezionamento e aggiornamento riguardanti la didattica.
Ad un certo punto di questo percorso, anche per motivi familiari, non ho potuto svolgere un servizio continuativo nelle scuola e ho lavorato a Catania solo con supplenze brevi.
Negli anni ottanta si è costituito il cosiddetto “doppio canale” nelle graduatorie, per cui chi avesse svolto solo 300 ore di servizio a scuola acquisiva automaticamente il diritto di entrare di ruolo…
Nel mio caso, avendo svolto solo servizio saltuario, pur essendo “plurititolata” (cioè in possesso di due idoneità come ho detto prima) non ho ottenuto il diritto al ruolo, in quegli anni aperto a tanti…
Dal 2000 in poi e dunque per ben otto anni… ho lavorato ogni anno (da ottobre/novembre fino al termine delle attività didattiche) riuscendo a maturare i 12 punti di servizio.
Per un anno intero ho perfino fatto l’esperienza didattica del sostegno (seppure sprovvista di titolo) con un bambino autistico.
In questi anni ho sempre lavorato con impegno e passione riuscendo ad ottenere dei risultati eccellenti anche nelle situazioni più problematiche e disagiate, pensando ad una “naturale” progressione di carriera… invece ho fatto solo la “carriera del gambero”… Lo scorso anno ho lavorato solo tre mesi… e, quindi, quest’anno non posso fruire nemmeno del sussidio della disoccupazione.
Mia figlia, che sognava di fare l’insegnante e si era iscritta ad una facoltà umanistica, ha ultimamente abbandonato il suo bel sogno avendo visto quanto difficile e controverso sia stato finora il mio percorso professionale, mai riconosciuto né premiato se non dagli apprezzamenti positivi che ho sempre avuto dai Genitori degli alunni, dai Dirigenti scolastici, dagli alunni stessi…
Mi sento davvero colpita nella mia dignità quando si afferma che nella Scuola si vuol fare il reclutamento in base al “merito”… Ma quale merito, dico io? Quale sarà la Scuola “della qualità”? Quella in cui, tra l’altro, non si tiene conto nemmeno della continuità didattica, con questa eccessiva precarietà, fluidità, andirivieni di insegnanti… tutti gli anni!
Ultimamente io e mio marito non lavoriamo, quest’anno io non ho ricevuto un incarico e mio marito ha da poco dovuto chiudere una piccola attività commerciale; non potremo forse nemmeno pagare gli sudi a nostra figlia che rischia di demotivarsi ancora di più, spero non cada in depressione…
Adesso mi trovo qui al Provveditorato occupato di Catania cercando di trarre forza anche tramite il confronto con altri Colleghi nella mia stessa situazione. Certo, non ci arrenderemo, d’altronde siamo abituati a “lottare” e ci stiamo unendo tutti insieme per far capire che ci siamo, per difendere il nostro ruolo nella società, la nostra identità e dignità professionale giornalmente vilipese da una politica governativa che non ci riconosce… siamo qui per difendere la “nostra” Scuola pubblica e di qualità, ma nei fatti non nelle parole…!

Nessun commento:

Posta un commento