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Sono un precario, classe di concorso A033, nella mia provincia (Catania) oltre quaranta docenti di ruolo di ed. tecnica sono rimasti a casa, per non parlare degli oltre ottanta abilitati (per cosa?)e di noi poveri illusi delle graduatorie di istituto. Eppure per tre anni di fila ho avuto un incarico annuale poi è arrivato questo governo con i suoi tagli, con ministri burattini pronti a servire il padrone e ad un tratto quella che era un'opportunità di lavoro è diventata: prima una illusione poi la certezza di un futuro alla ricerca di cosa fare da grande(a 35 anni) .
Per cosa? Un imbecille (tremonti) fa i conti in tasca agli italiani senza conoscere che in Italia, al sud più che altrove, una famiglia su tre non arriva alla fine del mese e in molti casi non c'è nemmeno l'inizio. Ha sbagliato tutte le previsioni in materia economica, ma il capo di governo lo sostiene, per loro la crisi non c'è. Meno male, figuriamoci se ci fosse? Dai suoi dati, il ministro tremonti ritiene che lo Stato deve rispiarmare. Bene, iniziamo dalla CATEGORIA PEGGIO PAGATA D'EUROPA: LA CLASSE DOCENTE della suola pubblica Italiana. La scuola non funziona (la classe politica invece!) e allora rottamiamola, chi se ne frega se i figli degli italiani saranno sempre più ignoranti, anzi meglio, perchè i loro figli studiano in istituti privati, possibilmente all'estero, perchè possono permetterselo, devono continuare ad essere la classe dirigente di domani, sono dei predestinati, i nostri figli invece no.
La riforma viene affidata ad un'incapace, il ministro gelmini, che non entra in una classe dai tempi del Liceo, che a fronte di un taglio di oltre 40000 posti di lavoro chiede maggiori fondi per gli istituti paritari, quelli che sfruttano i neolaureati senza pagarli, quelli che ti obbligano a promuovere tutti altrimenti “….la retta come la giustifichiamo….”, cara ministro gli istituti privati qualificano studenti al di sotto della media, sono "DIPLOMIFICI" che servono solo a fare arricchire i proprietari, spesso privi di ogni forma di passione verso la cultura ed il sapere.
Ma la mia più grande preoccupazione è la povertà della classe dei docenti italiani, non tanto quella materiale ma quella intellettuale, infatti come può una categoria con un livello culturale così elevato sopportare un taglio così esagerato, che comporta un notevole abbassamento del livello dl servizio scolastico nel suo complesso. Non c'è in gioco solo lo stipendio di tante famiglie, è in gioco il futuro della Nazione, dei nostri figli, non lo possiamo difendere in maniera così blanda con pacifiche occupazioni di questo o quell’ Ufficio Scolastico Provinciale.
Di fronte a Sindacati assenti e ad una classe insegnanti così poco coesa, al cospetto di una stampa e una politica dei partiti di opposizione attenta solo al gossip e alle veline del presidente del consiglio (che schifo!), davanti ad una riforma che avrà ripercussioni sociali inimmaginabili, basti pensare ai quartieri delle periferie dove l'unica fonte di messaggi positivi era la scuola e raramente la chiesa, è il momento di rischiare, di presidiare le scuole , di impedire su tutto il territorio nazionale l'apertura dell'anno scolastico, solo così coinvolgeremo i colleghi di ruolo, che rischiano ancora il posto questione di tempo e di ministro, e soprattutto le famiglie: in gioco c'è il futuro dei nostri figli che vale molto di più che il nostro misero stipendio.
Scuole occupate, ognuno nella propria città, in massa o sarà la fine.

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